domenica 29 aprile 2018

Storia della sede del GFM

La sede in costruzione nel 1965, da notare a sinistra della foto,  nel lato
del Rio Cimetto e del segnale, la recinzione realizzata (come d'uso al 
tempo anche lungo linea) con traverse di risulta e filo spinato. Il segnale
ad ala è già stato posato. Sullo sfondo la FIAT 1500 familiare di Alfredo
Bressan primo storico Presidente della associazione. Foto Bressan, 
archivio GFM per gentile concessione, clicca sulla foto per ingrandire.

Il Gruppo Fermodellistico Mestrino (G.F.M.) venne fondato a Mestre nel 1960 per volontà di una quindicina di appassionati delle ferrovie reali e in miniatura. I trenini giocattolo in legno esistevano da quando erano state costruite le prime ferrovie, mentre la prima scatola di treni giocattolo Märklin risale al 1891. La maggior parte di questi treni in miniatura veniva fabbricata in Germania e serviva come mezzo promozionale al fine di spingere l’utenza a utilizzare il treno per spostarsi sulle lunghe distanze. La passione per il treno modello, introdotta anche nella penisola nel dopoguerra sotto la spinta del divulgatore Italo Briano, nell'Italia del "miracolo economico" stava vivendo un momento di grande fervore, tanto che nel 1951 era nata una rivista dedicata agli appassionati: Italmodel Ferrovie (sempre edita dal pioniere Italo Briano).
Altra foto della sede in costruzione in una Mestre in pieno boom 
economico (ed edilizio). Tra le curiosità si possono notare le rotaie leggere 
ad attacco diretto (posa indiretta) su cui verranno in seguito collocati i 
rotabili e appoggiata sopra di esse una campata di rotaie che verranno 
usate come "prolunga" per spostare i mezzi dal carrello stradale in 
Piazzale Olimpia fino ai binari della sede. Come curiosità, sullo sfondo
un occhio attento non potrà non notare le impalcature del condominio
in costruzione ancora realizzate in legno. In primo piano il Presidente
Emerito Aldo Borromeo. Foto Alfredo Bressan, archivio GFM per 
gentile concessione (clicca per ingrandirla).
Questo bimestrale non fu propriamente la prima pubblicazione periodica italiana a occuparsi di divulgazione ferroviaria e di fermodellismo, ma fu la prima a consolidarsi e a durare, grazie anche al suo ruolo di rivista ufficiale della "Federazione Italiana Modellisti Ferroviari e amici della ferrovia" (FIMF) che nel frattempo era stata fondata nel 1953 (in seguito la FIMF pubblicò un suo bollettino separato e indipendente dalla rivista). L'entusiasmo alle stelle, spinse i soci del GFM a cercare immediati contatti con gli appassionati di tutta Italia, in particolare con quelli consociati nella federazione nazionale, nonché con gli ambienti ferroviari oggetto della stessa passione. La mancanza di una sede fissa veniva avvertita come un fattore negativo dai fondatori, che avrebbero desiderato ospitare degnamente gli amici in visita, nonché avere lo spazio dove poter realizzare un plastico sociale ad uso ed esperienza degli amatori.
Locomotiva 851.112 pronta per la partenza verso la sede del GFM
caricata su un carrello per il trasporto a domicilio dei carri merci. 
Mestre, "scalo nuovo" di via Trento, foto di autore ignoto, collezione
Cerato, clicca per ingrandirla

Nacque così una nuova e per certi versi rivoluzionaria idea, unica nel suo genere ancora oggi in Italia, la cui realizzazione richiese lunghe trattative con la direzione generale delle Ferrovie dello Stato (che per fortuna comprese appieno lo spirito e le intenzioni dei soci del gruppo) e con il comune di Venezia (al fine di ottenere un piccolo appezzamento di terra in affitto dove poter posizionare dei rotabili).
Le operazioni di scarico della locomotiva 851.112 FS dal carrello per
trasporto carri merci. I binari in primo piano, privi di massicciata 
(posati direttamente nel terreno), sono quelli che nelle prime due foto
erano posati provvisoriamente sopra i binari veri e propri della sede 
(quelli annegati nel pietrisco).  La carrozza, non visibile in questa 
immagine, è già stata sistemata al suo posto nei giorni precedenti. 
Foto di autore ignoto, collezione Cerato (clicca per ingrandirla).
Venne individuata nel Piazzale Olimpia a Mestre, una piccola  area verde di proprietà comunale costeggiante il fiume Marzenego (ansa del Rio Cimetto), dove si sarebbero potuti posizionare i veicoli messi a disposizione dalle Ferrovie dello Stato (dopo una minuziosa ricerca effettuata tra quelli in via di alienazione da parte dei componenti del GFM). La sede venne predisposta nel corso della primavera-estate del 1965, mentre i rotabili furono trasportati nell'agosto di quell'anno (prima la carrozza e poi il giorno 14 la locomotiva). La sede venne infine solennemente inaugurata il 26 settembre 1965 realizzando il sogno dei soci.
Foto ricordo dell'inaugurazione della sede del GFM. Al centro, con il 
papillon, Alfredo Bressan primo Presidente dell'associazione, alla sua 
sinistra il Senatore Orlando Lucchi sottosegretario ai "Trasporti e
Aviazione" del Governo Moro II, mentre alla destra si riconosce l'Ing.
Zannini Direttore Compartimentale di Venezia delle Ferrovie dello
Stato. In primo piano alla loro sinistra il monumento "Ai ferrovieri 

italiani pionieri di civiltà" e alle loro spalle la 851.112 FS fresca di 
restauro. Foto di autore ignoto, archivio GFM per gentile concessione
(clicca per ingrandirla).
Nel giardino erano stati posizionati una locotender FS del Gruppo 851 (la 851.112 Breda del 1904 proveniente dal deposito di Padova) e una carrozza FS tipo centoporte a cassa di legno (Bz 44094 Officine San Giorgio del 1922 già CIz), che opportunamente modificata negli interni, divenne la casa dell'associazione.
Per il convoglio, nell'area verde concessa in affitto dal comune, venne ricreato un ambiente tipicamente ferroviario realizzando una fermata dotata di:  marciapiede, segnale ad ala di 1° categoria, cabina telefonica prefabbricata, fontana d'epoca con le insegne del vecchio comune di Mestre, panchine, aiuole e rose, il tutto circondato dalla tipica recinzione ferroviaria compresa di  cancello in ghisa.
Il decimo catalogo Lima (1966-67) da spazio in copertina a un dettaglio 
delle bielle e di una ruota della 851 112 da poco "monumentata" a 
Mestre negli spazi dedicati al GFM. Si nota il colore errato delle ruote, 
delle bielle e dell'incavo delle stesse. Foto Ferrarese (clicca per 
ingrandirla) 


Il piccolo convoglio diventò subito l'orgoglio dei soci (che crebbero come numero arrivando a più di una quarantina) e suscitò l'ammirazione di tutti gli appassionati del "Bel Paese". Il "vagone" ospitò inizialmente anche un plastico, che richiamava l'attenzione dei mestrini, poi danneggiato da alcuni atti vandalici e sostituito dal "Locodromo" negli anni settanta. L'eco dell'avvenimento fu tale, che dopo pochi mesi la sede del GFM (e in particolare la locomotiva FS 851) ebbe l'onore di essere scelta per essere immortalata nella foto di copertina del catalogo Lima 1966-67. Infatti le ruote della locomotiva fotografata in quel catalogo altri non sono che quella della "Gigia", ossia la locotender 851.112 esposta in Via Olimpia 13 a Mestre (VE).